Ortodonzia


L’ortodonzia è quella particolare branca dell’odontoiatria che studia le diverse anomalie di costruzione, sviluppo e posizione dei denti e delle ossa mascellari. Essa ha lo scopo di prevenire, eliminare o attenuare tali anomalie mantenendo o riportando gli organi della masticazione e il profilo facciale nella posizione più corretta possibile. Queste modifiche possono avere effetti benefici sulla masticazione, sul modo di parlare (fonazione) e sulla respirazione. Lo spostamento dei denti e delle basi ossee può essere ottenuto con apparecchi fissi o mobili

Il sorriso è il nostro miglior biglietto da visita, perché, quando parliamo con una persona, il suo sguardo si concentra, prima di tutto, sulla nostra bocca e solo dopo sugli occhi, sui capelli sulle mani e su gli altri particolari della nostra fisionomia.

L’Ortodonzia è una specialità medica che si occupa di prevenire e curare le posizioni anomale dei denti, malocclusioni, le malformazioni delle strutture ossee della faccia, su cui sono posti i denti, ossa mascellari, ed i problemi di allineamento dei denti. Lo scopo di un trattamento ortodontico è quello di migliorare l’estetica del viso e del sorriso, correggere disturbi respiratori e masticatori e di pronuncia.


Una caratteristica precisa dei problemi ortodontici è paradossalmente nella maggior parte dei casi l’assoluta assenza di sintomatologia. Il nostro apparato masticatorio è in generale infatti in grado di compensare con una certa efficacia situazioni anatomiche anche molto distanti dall’allineamento o da una idealità estetica. E’ esperienza comune che persone con denti storti e rapporti di chiusura non buoni non presentino alcuna sintomatologia. In altri termini la capacità di compenso della natura è realmente eccezionale! E’ fondamentale comprendere questo per capire l’importanza di una corretta diagnosi ortodontica e di un’ancor più precisa programmazione del trattamento. Un generico “allineamento” dei denti storti, che non tenga in considerazione le caratteristiche individuali scheletriche, dentali, funzionali del paziente, soprattutto se in crescita è spesso destinato a creare più problemi che non a risolverne. I sintomi di un’occlusione “scompensata” dal trattamento in un paziente che presenti alterazioni scheletriche (ad esempio una mandibola molto piccola e arretrata, o viceversa eccessivamente sviluppata), sono tipicamente molto peggiori di quelli che si possono osservare a lungo termine in soggetti con dentatura non allineata in presenza di compensi naturali. Praticamente, ogni volta che spostiamo i denti dalla posizione in cui si trovano dobbiamo avere obiettivi e mezzi ben definiti per raggiungerli